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Comprensione del comportamento attraverso la ricerca

Le ultime scoperte nella psicologia comportamentale offrono strumenti per comprendere meglio noi stessi e chi ci circonda. Qui condividiamo ricerche, osservazioni e casi concreti che illuminano i meccanismi alla base delle nostre scelte quotidiane.

L'evoluzione della ricerca comportamentale

Gli ultimi quattro anni hanno portato cambiamenti significativi nel modo in cui studiamo il comportamento umano. Ecco i passaggi più importanti.

1

Il ruolo dei micro-rituali quotidiani

Nel 2023 abbiamo iniziato a monitorare come piccole routine influenzano la stabilità emotiva. Quello che abbiamo trovato ha cambiato molte prospettive: non serve una routine perfetta, basta qualcosa di costante. Anche preparare il caffè sempre nello stesso modo conta.

Marzo 2023
2

Processi decisionali sotto stress

Durante il 2024 abbiamo lavorato con professionisti in ambienti ad alta pressione. I risultati hanno mostrato che le decisioni prese quando siamo stanchi seguono schemi diversi da quelle prese da riposati. Ma questi schemi si possono riconoscere e gestire.

Settembre 2024
3

Bias cognitivi nei contesti digitali

All'inizio del 2025 ci siamo concentrati su come reagiamo alle informazioni online. Gli stessi bias che influenzano le decisioni faccia a faccia funzionano in modo amplificato quando interagiamo con gli schermi. Riconoscerli è il primo passo.

Gennaio 2025
4

Motivazione intrinseca nei progetti a lungo termine

Quest'anno stiamo esplorando cosa mantiene vivo l'impegno quando i risultati tardano ad arrivare. Le prime analisi suggeriscono che collegare ogni piccolo passo a un valore personale concreto fa la differenza tra persistere e mollare.

Gennaio 2026

Casi di studio dall'esperienza concreta

Lavorando con persone reali in situazioni vere, abbiamo raccolto osservazioni che vanno oltre la teoria. Questi casi mostrano come i principi della psicologia comportamentale funzionano nella pratica.

Studio sulle dinamiche di gruppo in contesti professionali

Ridefinire le priorità in un team frammentato

Un gruppo di dodici persone che lavorava insieme da anni ma senza direzione chiara. Attraverso sessioni di mappatura delle aspettative individuali, hanno identificato tre obiettivi comuni che nessuno aveva mai esplicitato. Dopo quattro mesi, il livello di coordinamento è migliorato in modo visibile.

Analisi dei pattern di comunicazione in contesti complessi

Gestire l'ansia decisionale nei momenti critici

Una professionista che doveva scegliere tra due percorsi di carriera completamente diversi. Invece di analizzare pro e contro all'infinito, abbiamo lavorato sui valori di fondo che guidavano le sue scelte. La decisione è arrivata in modo naturale quando ha visto quale opzione si allineava meglio con ciò che contava davvero per lei.

Osservazione dei meccanismi di adattamento al cambiamento

Superare blocchi creativi attraverso vincoli strutturati

Un designer che si sentiva paralizzato dalla libertà totale nei suoi progetti. Abbiamo introdotto limiti specifici: tre colori massimo, due ore di lavoro al giorno, un solo strumento alla volta. Paradossalmente, queste restrizioni hanno liberato la sua creatività invece di limitarla.

Studio longitudinale sui pattern di cambiamento comportamentale

Costruire abitudini sostenibili senza forza di volontà

Invece di puntare sulla disciplina, abbiamo aiutato una persona a ridisegnare l'ambiente attorno alle abitudini che voleva sviluppare. Rendere facile il comportamento desiderato e difficile quello da evitare ha funzionato meglio di qualsiasi buon proposito. Dopo otto mesi, le nuove routine erano diventate automatiche.

Prospettive dai ricercatori

Due esperti condividono riflessioni dal loro lavoro quotidiano con persone che affrontano sfide comportamentali concrete.

Ritratto della dottoressa Selvaggia Montanari

Dottoressa Selvaggia Montanari

Specialista in psicologia decisionale

Molte persone credono che prendere decisioni migliori significhi raccogliere più informazioni. Ma dopo aver seguito centinaia di casi, ho visto che il problema raramente è la mancanza di dati.

Il vero ostacolo è capire cosa vogliamo davvero. Quando qualcuno dice "non so cosa fare", spesso intende "ho paura di ammettere cosa voglio fare". Lavorare su questa consapevolezza cambia tutto il processo decisionale.

Ritratto del dottor Aureliano Boncompagni

Dottor Aureliano Boncompagni

Ricercatore in neuroscienze cognitive

Il cervello umano non è progettato per gestire la complessità del mondo moderno. Siamo ancora equipaggiati con meccanismi evolutivi nati migliaia di anni fa. Questo spiega perché facciamo fatica con certe situazioni.

Ma conoscere questi limiti ci dà un vantaggio enorme. Possiamo strutturare l'ambiente e i processi decisionali in modo da lavorare con la nostra biologia invece che contro di essa. È sorprendente quanto diventi più facile quando smettiamo di combattere contro noi stessi.